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Non sono un medico, ma a gennaio avevo avvertito che questo virus probabilmente sarebbe arrivato in Italia e che sarebbe stata una buona idea comprare mascherine, a febbraio avevo consigliato di fare scorte al supermercato, e a marzo avevo fatto notare che le morti dovute al COVID erano molto più di quelle attuali… insomma di pandemie ne so abbastanza.

In particolare, ne so abbastanza per dire che ne sappiamo poco.

Non sappiamo se e quando ci sarà un vaccino. Sì, abbiamo molti possibili vaccini, ma non possiamo sapere se uno di loro potrà essere distribuito e quando. Basti ricordarsi dei molti possibili trattamenti provati da mesi la cui efficacia è ancora in dubbio. Se qualcuno vi dice che sa con certezza quando un vaccino sarà disponibile, sta probabilmente mentendo.

Non sappiamo con certezza a cosa questa seconda ondata sia dovuta. Ci sono alcune teorie, quali il clima, la minor vitamina D, le scuole, i bus affollati, e così via. Probabilmente, queste sono tutte possibili cause, ma il loro peso relativo è sconosciuto.

Non sappiamo quanto mortale sarà la seconda ondata. Forse ci saranno solamente tanti casi ma poche morti. O forse sarà peggio della prima. La verità, è che non possiamo saperlo. Al massimo possiamo fare ipotesi. È molto probabile che chiunque vi dica il contrario, o ha fatto una scoperta da premio Nobel, o vi sta mentendo.

Non sappiamo ancora se i lockdown siano una buona idea. Non sappiamo quanto riducano i contagi, e non sappiamo calcolarne i costi (come disoccupazione, depressione, interventi medici cancellati, ecc.)

La verità è che ci sono tantissimi scenari possibili, e al momento non abbiamo le prove per capire quali si realizzeranno e quali no.

Se sappiamo così poco, cosa possiamo fare?

Ecco cosa farei io (e di nuovo, non sono un medico, e questi non sono consigli medici):

Prima di tutto, prenderei tutte le precauzioni “facili”. Quelle che non sono più di un fastidio. Per esempio, usare la mascherina, pulirmi le mani spesso, disinfettare il cellulare e gli occhiali quando torno a casa, non toccare il cibo con le mani quando sono fuori (quante persone vedo usare le dita per mangiare le patatine!), trovarsi per mangiare e bere a casa quando possibile, e altrimenti in posti ben ventilati, e così via.

Ah, e direi a quelli che camminano con la mascherina sotto al naso, di mettersela sopra – che altrimenti mettono in pericolo loro, gli altri, e me.

Poi, farei qualche scorta. La settimana scorsa ho ordinato qualche pacco di mascherine e qualche pacco di salviettine disinfettanti. Non so se serviranno, ma faccio il mio dovere di buon cittadino di prepararmi ora che le riserve ci sono.

Infine, direi agli altri di fare lo stesso. Perché la mia salute dipende da quella degli altri. Finché rimaniamo sani, possiamo aiutarci gli uni con gli altri. Ma se ci ammaliamo tutti insieme, siamo nella cacca.

Fate pure girare questo articolo. Io scrivo a proposito della pandemia su pandemic.substack.com, vi potete registrare gratis e ricevete i miei articoli via email.

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